MARCO MENGONI, la timidezza è al potere e fa ballare Milano - Rockon.it

2022-10-09 12:14:13 By : Ms. Lisa Zhang

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Articolo di Silvia Cravotta | Foto di Andrea Ripamonti

Sembra ieri che un timido ventenne viterbese stregava giudici e pubblico di X Factor con la sua magistrale interpretazione di Psycho Killer. Invece sono già passati tredici anni e Marco Mengoni oggi fende con sicurezza il parterre del Forum di Assago per salire sul palco, acclamato da un pubblico senza limiti di età. Forte di un tour di successo negli stadi questa estate e di uno 2023 che è già in piena rampa di lancio, arriva nei palazzetti scivolando su un’altra serie di sold out. Partito da Mantova, il tour autunnale passa da Milano per quattro date – 5,7,8 e 10 ottobre – ormai senza più biglietti (se accorrete è rimasto qualcosa per lunedì). E ha coinciso col lancio di Materia (Pelle), settimo album in studio del cantante, nonché seconda parte della trilogia che si concluderà la prossima primavera. Alle spalle 64 dischi di platino, 1,7 miliardi di stream, una sfilza infinita di riconoscimenti.

Eppure, a guardarlo bene, Marco non è cambiato poi così tanto ed è questa la sua forza. Non esce sul palco dalle quinte ma ci arriva passando in mezzo alle persone e lì tornerà anche durante il concerto, cantando vis-à-vis con i suoi fan, stringendo mani, facendo selfie. Essere umano e pop allo stesso tempo. Sale sul palco in un sensuale e griffato completo blu elettrico, che non prevede camicia o maglietta sotto la giacca. Parte con Cambia un uomo – primo dei 25 brani della scaletta pescati da tutta la sua produzione e delle oltre due ore di concerto – una introspettiva ballata soul sull’importanza di capire i propri sbagli e saper perdonare. Sopra di lui un grande arco dorato a incorniciare il palco, quattro schermi a fare da contorno, mentre alle sue spalle si stagliano i coristi e ancora più indietro la band, disposta su una struttura a gradoni che tiene i musicisti ben a vista senza farli sparire sullo sfondo. Di fronte una lunga passerella, che riserverà qualche sorpresa durante il concerto.

La canzone-manifesto Esseri umani, con il ritornello trascinante cantato insieme al pubblico, è la prima occasione per il cantante di rivolgersi a chi stasera è con lui. “Io sono Marco” è il timido esordio, seguito da un appello a non fermarsi alle apparenze e a tendere la mano al prossimo, proprio come dice la sua canzone. E la sua umanità Marco Mengoni la mette in mostra senza remore durante tutto il concerto, dialogando, scherzando, caricando i suoi fan, ma anche commuovendosi, raccontando le insicurezze che ancora non lo abbandonano e che lo portano a chiedersi come mai tanta gente sia lì solo per vedere lui. Un timido al potere, finalmente, e pure con una gran voce.

Ma c’è anche voglia di divertirsi e ballare, cantante e coristi indossano gli occhiali da sole e si inizia con il pop di No stress, un invito a prenderla easy come fa lo stesso artista riprodotto in bianco e nero su tutti gli schermi. L’atmosfera comincia a farsi calda e così arriva il primo cambio d’abito. Marco rientra sul palco in pantaloni neri e canottiera lamé dorata per l’altro momento dance con Voglio: le luci virano sul rosso e lui canta su un cubo sopraelevato davanti alla band, circondato dall’Halo, la struttura di luci circolare che accompagna il concerto con i suoi movimenti dal soffitto fino al palco. Le scritte psichedeliche sullo sfondo fanno da accompagnamento al tutto. A ballare ci si è preso gusto tutti e si continua con Muhammed Alì, con i suoi cori e i suoi inviti a sapersi rialzare anche quando si cade proprio come il mitico pugile che dà il titolo alla canzone.

Dopo Credimi ancora e Mi fiderò, è il momento di fare un salto al 2009 e a quella cover dei Talking Heads che evidentemente qualche importanza davvero ce l’ha, visto che dopo tutto questo tempo è ancora dentro un live. Dopo la sempre splendida versione mengoniana di Psycho Killer, si torna al presente con Tutti i miei ricordi, primo singolo uscito a settembre del nuovo progetto discografico di Materia, in cui un testo nostalgico danza su un ritmo da clubbing e sulle percussioni che lo accompagnano, salutato da una esplosione di strisce colorate gialle e arancioni dal palco verso il pubblico.

Il tempo di una pausa e di un nuovo cambio d’abito viene riempito con un video in pieno stile Sevienties, con protagonisti un uomo e una donna abbigliati a tema, che colgono l’occasione per presentare gli altri eccellenti protagonisti del concerto: la band composta da Giovanni Pallotti, Peter Cornacchia, Massimo Colagiovanni, Davide Sollazzi, Benjamin Ventura, Leo Di Angilla, Adam Rust e i vocalist Moris Pradella, Yvonne Park, Elisabetta Ferrari e Nicole di Gioacchino. Proprio a loro quattro viene lasciato il palco e il loro medley è un ottimo antipasto dell’esecuzione di Luce, con un purissimo soul che ti accarezza le orecchie e ammorbidisce il cuore. Con indosso un abito rosso, Marco si avvicina al pianoforte per un inizio di Proteggiti da me in versione acustica. Il tempo di qualche strofa e qualche battuta, e la band lo segue subito nella versione tradizionale. Uno sgabello e i musicisti intorno sono l’accompagnamento per cantare Una canzone triste, che poi tanto triste non è, mentre il pubblico grida il suo nome.

Dopo Parole in circolo, è il momento di L’essenziale, canzone vincitrice a Sanremo 2013, cantata a gran voce dal pubblico che, come in altri momenti del concerto, copre e prende il posto di quella di Mengoni stesso, che al termine del ritornello commenta scherzando “Oh, la conoscono tutti questa”. Il ritmo lento viene subito sostituito dalle luci abbaglianti e dai rumori frenetici sugli schermi, con In città che ci porta nella metropoli dove siamo e dove Mengoni ha scelto di vivere, con i suoni sincopati e spezzati di una vita sempre di corsa. Tutto si ferma e l’attenzione si concentra sulla pedana, dove si eleva un cubo formato da quattro tende, su cui vengono proiettate immagini di violenza, di corpi e di elementi naturali, mentre la voce registrata di Mengoni racconta un mondo in cui anche le parole possono infliggere dolore. Riappare dentro il cubo, vestito in total black, e qui canta Sai che. Le tende si abbassano per Hola ma risalgono per Ti ho voluto bene veramente.

È il momento dell’ovazione del pubblico, lui si ferma, si commuove, ringrazia e si confida. È il ritorno del Mengoni timido, che sparisce subito però per lasciare spazio al ritmo rock di Duemila volte, cantata sopra il cubo della pedana, e a Guerriero, su cui il Forum trema davvero per alcuni minuti. Pubblico scatenato anche su Ma stasera e Pronto a correre, una specie di primo encore dopo una lunga pausa in cui il palco si svuota. Ora sulla canotta c’è una camicia nera e oro, griffatissima pure questa, e Marco si lascia andare a un ballo scatenato, salutato alla fine da un coro di “Sei bellissimo”. Dopo aver lanciato il prossimo tour 2023, ringraziato e salutato, Mengoni va via.

Ovviamente sappiamo tutti che non è finita, anche se c’è chi a luci spente comincia ad andar via. Eppure non si fa, sono le basi. Infatti basta attendere poco per vedere tornare tutto il gruppo in scena, guidato da un Mengoni con un completo sbrilluccicante, stavolta coperto di strass. Propone di ricominciare daccapo e poi racconta che, nonostante la buona volontà di fare show più brevi, non ce l’hanno fatta e alla fine anche nei palazzetti si superano le due ore di musica. Tocca a Ancora una volta, altro estratto di Materia (Pelle), una canzone delicata che parla di mancanze e di tutte quelle persone che vorremmo ancora avere affianco. La chiusa è affidata al ritmo latino di Buona vita, decisamente il miglior saluto per ringraziare chi ancora una volta è stato con lui e un buon auspicio, visti questi tempi difficili.

Clicca qui per vedere le foto del concerto di Marco Mengoni al Mediolanum Forum di Milano o sfoglia la gallery qui sotto

MARCO MENGONI – La scaletta del concerto di Milano

Cambia un uomo Esseri umani No stress Voglio Muhammad Alì Psycho Killer Credimi ancora Mi fiderò Tutti i miei ricordi Luce Proteggiti da me Una canzone triste Parole in circolo L’essenziale In città Sai che Hola Ti ho voluto bene veramente Duemila volte Guerriero Ma stasera Pronto a correre Io ti aspetto

ENCORE Ancora una volta Buona Vita

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