Jeffrey Dahmer, che fine ha fatto il suo assassino

2022-10-17 19:57:16 By : Ms. emily Sun

Che fine ha fatto Christopher Scarver, il vero assassino di Jeffrey Dahmer? Ecco la vera storia del carcerato

Che fine ha fatto il vero assassino di Jeffrey Dahmer? Ve lo diciamo subito. La nuova serie NetflixDahmer – Monster: la storia di Jeffrey Dahmer è diventata un vero e proprio caso mediatico. Con circa 700 milioni di ore viste in totale nei primi 28 giorni la miniserie targata Ryan Murphy è diventata la seconda serie in lingua inglese più vista nella storia della piattaforma. Davanti a Dahmer c’è solo la quarta stagione di Stranger Things. Sono molte le persone che, grazie allo show, hanno cercato di conoscere più dettagli possibili sulla vera storia del “cannibale di Milwaukee”. Nell’ultima puntata abbiamo assistito all’assassinio di Dahmer. L’uomo è stato da poco battezzato ed era assegnato al programma di pulizie del carcere in cui era rinchiuso insieme ad altri due detenuti.

Tra questi c’era anche Christopher Scarver, un uomo che venne condannato all’ergastolo in seguito all’omicidio del suo datore di lavoro (che lo aveva licenziato). Scarver prese una barra di metallo nascosta in palestra e colpì più volte Dahmer e un altro carcerato, Jesse Anderson, uccidendoli entrambi. Successivamente dichiarò che commise il duplice omicidio per volere di Dio. “Dio mi ha detto di farlo. Potrai sentirlo al notiziario delle 6. Dahmer e Anderson sono morti“, dichiarò. In seguito a quanto accaduto Scarver venne condannato ad altri due ergastoli ed è tutt’oggi ancora recluso in carcere.

L’omicidio non gli fece perdere, da quanto da lui emerso, la fede trovata. Negli anni successivi scrisse alcuni libri di poesie e ha dichiarato nel 2012 la volontà di scrivere nero su bianco la storia di quanto accaduto con Jeffrey Dahmer. Visto il successo della serie con Evan Peters in molti pensano che Murphy potrebbe decidere di utilizzare questo format per raccontare la storia di altri serial killer. L’ultima puntata potrebbe aver, in tal senso, dato un primo indizio su cosa accadrà. Nel decimo episodio c’è stato un parallelismo tra la storia di Dahmer e quella di un altro efferato serial killer degli anni 70: John Wayne Grace. 

Non è affatto improbabile perciò la produzione di una nuova miniserie che narri la vita del famigerato “killer clown”. Per ora né Netflix né Ryan Murphy hanno commentato questa congettura dei fan. Siamo sicuri però che, visto l’enorme successo di Dahmer, questa “tecnica di narrazione” potrà essere utilizzata ancora per molto tempo.

Ryan Murphy racconterà la storia di un altro efferato serial killer dopo quella di Jeffrey Dahmer? La teoria parte dal web

Ryan Murphy è la vera gallina dalle uova d’oro della tv. Ogni creatura televisiva dello sceneggiatore, ideatore e produttore esecutivo ottiene un enorme successo tra il pubblico. L’ultimo caso da aggiungere alla lista è quello di Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer Story, la miniserie con protagonista Evan Peters nei panni dell’efferato ‘cannibale di Milwaukee’. Lo show è diventato un vero e proprio caso mediatico su Netflix. In poche settimane dall’uscita è diventata la seconda serie in lingua inglese più vista di sempre sulla piattaforma di streaming. Con circa 700 milioni di ore viste in totale nei primi 28 giorni ha persino superato la seconda stagione di Bridgerton. A reggere il primato resta invece ancora la quarta annata di Stranger Things. 

Ma c’è un particolare dell’ultima puntata che ha catturato l’attenzione del pubblico. Nel decimo episodio c’è stato un parallelismo tra la storia di Jeffrey Dahmer e quella di un altro efferato serial killer degli anni 70: John Wayne Grace. L’uomo, soprannominato il ‘killer clown’ ha rapito, torturato, seviziato e ucciso 33 persone, crimini per cui venne condannato a morte nel 1994. Nella serie la storia di Dahmer e quella di Grace vengono raccontate attraverso due binari paralleli. Da un lato assistiamo al battesimo del cannibale di Milwaukee, avvenuto in carcere. Contemporaneamente ci viene mostrata la scena in cui il killer clown viene condannato a morte attraverso un’iniezione letale. Non si tratta di una scelta stilistica dei creatori: sembra infatti che i due fatti siano accaduti esattamente lo stesso giorno.

Secondo i fan però quella fatta da Ryan Murphy non è stata solo una scelta stilistica ma una sorta di easter egg. L’autore potrebbe decidere di fare di questa modalità di narrazione una sorta di nuovo format in cui, di stagione in stagione, racconta la storia di un famigerato serial killer. Non sarebbe infatti affatto improbabile l’annuncio di un “Gracy – Monster: the John Wayne Grace Story“. Finora si tratta, chiaramente, di una sola congettura dei fan.

Non c’è stato alcun commento ufficiale in merito né da parte di Murphy né tantomeno da parte di Netflix. È tuttavia probabile che, visto il successo ottenuto da Dahmer, Netflix decida di sfruttare l’onda e riproporre in futuro lo stesso format.

Chi conosceva la storia di Jeffrey Dahmer ha notato una sostanziale differenza tra il processo raccontato nella serie tv e quello reale

La storia del serial killer Jeffrey Dahmer sta appassionando sempre più telespettatori. In poche settimane dalla sua uscita Dahmer, la miniserie firmata da Ryan Murphy e con protagonista EvanPeters, è diventata la seconda serie in lingua inglese più vista di sempre su Netflix. Con circa 700 milioni di ore viste in totale nei primi 28 giorni ha persino superato la seconda stagione di Bridgerton. A reggere il primato resta invece ancora la quarta annata di Stranger Things. La storia del ‘cannibale di Milwaukee’. tiene incollati i telespettatori, che cercano di conoscere i dettagli di una storia che ha sconvolto l’intero mondo. Sempre su Netflix è da poco uscito un episodio di Conversazioni con un killer – Il caso Jeffrey Dahmer dedicato proprio a questa storia.

E in questo clima di interesse, in alcuni casi malato, per quanto avvenuto qualcuno ha notato un particolare. Si tratta di una differenza sostanziale tra il racconto fatto da Murphy nello show e quanto invece avvenuto nel reale processo che portò alla condanna del pluri-omicida. Durante le udienze del procedimento penale il Dahmer della serie indossa degli occhiali da vista (che sono stati di recente messi in vendita a un prezzo assurdo). Nelle immagini del vero processo l’assassino non aveva alcun occhiale. Da quel che è emerso dagli atti dell’epoca Dahmer decise di non indossare gli occhiali da vista per non vedere nitidamente i famigliari delle vittime. Quel che non sappiamo però è se questa scelta sia dovuta a una sorta di pentimento del killer o se si sia trattato di completo menefreghismo.

Non sappiamo inoltre il motivo per cui Ryan Murphy e il suo team abbiano deciso di non seguire pedissequamente quanto avvenuto nella realtà. Ma questo è solo una delle tante differenze tra la serie e gli eventi reali (e che abbiamo raccolto qui). C’è ad esempio il caso di GlendaCleveland, una delle principali protagoniste della vicenda interpretata da Niecy Nash. La donna è esistita davvero ma non viveva nello stesso edificio del serial killer e non era quindi la sua vicina di casa.

l personaggio della miniserie si ispira non solo a Glenda, ma anche a un’altra vicina, Pamela Bass. Era lei la donna che viveva sullo stesso pianerottolo di Jeffrey Dahmer. Glenda Cleveland viveva invece nell’appartamento dall’altra parte della strada.

Dopo il successo della miniserie Netflix su Jeffrey Dahmer è diventata virale su TikTok una spaventosa challenge

La miniserie Netflix su Jeffrey Dahmer è sicuramente il fenomeno mediatico del momento. In appena due settimane di uscita la serie che racconta la storia del ‘cannibale di Milwaukee’ è riuscita a infrangere ogni record di visualizzazione sulla piattaforma. Dahmer è infatti diventata la nona serie televisiva in lingua inglese più vista di tutti i tempi. Lo show con Evan Peters e creato da RyanMurphy è stato visto per ben 496,1 milioni di ore e ha ancora diversi giorni di tempo per poter migliorare il suo già incredibile record. Ma come ogni fenomeno mediatico c’è sempre il rovescio della medaglia.

Sui social sono sempre di più i video e i commenti degli utenti che sembrano quasi giustificare il comportamento di Jeffrey. “In fondo cercava solo qualcuno che l’amava“, si legge (purtroppo troppo spesso!) facendo un giro sui vari social network. Ma non è finita qui. Negli ultimi giorni si sta diffondendo su TikTok una nuova preoccupante challenge che prende ispirazione proprio dal caso Dahmer. A raccontare questa sfida è stato il New York Post, che ha fatto un’indagine partendo una normale ricerca sulla piattaforma. Se si digita infatti le parole “Jeffrey Dahmer vittime polaroid” si apre infatti una lunga sequela di video. In questi TikTok ci sono persone che filmano le loro reazioni mentre guardano le vere polaroid scattate dal serial killer.

Come raccontato nella miniserie infatti Dahmer era solito scattare delle foto delle vittime, che conservava nei cassetti della sua casa. Una pratica spaventosa che è stata ovviamente condannata da diverse testate e blog. Gran parte delle foto sono state attualmente censurate e questo potrebbe dare un freno al diffondersi della challenge. Intanto dallo scorso 7 ottobre è entrato a far parte del catalogo Netflix il documentario Conversazioni con un killer: Il caso Dahmer.

La docu-serie, che racconta la storia dei più famosi casi di omicidi, si occupa del caso del ‘cannibale di Milwaukee’ raccontando la sua versione dei fatti emersa durante gli incontri in cella con i suoi legali.

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