Frasi Battiato: le canzoni più belle del grande cantautore

2022-10-17 22:47:04 By : Ms. Ivy Wang

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Abbiamo raccolto alcune delle frasi più belle e delle citazioni più celebri di Franco Battiato, meraviglioso artista italiano che era riduttivo chiamare cantautore: i suoi testi erano delle vere e proprie poesie, dalla musicalità sempre sorprendente ed emozionante, in grado di raccontare le emozioni e le verità di un'intera umanità. Un patrimonio immenso ed eterno che ci accompagnerà per sempre. Ecco quindi alcune dei suoi aforismi e delle sue canzoni più memorabili.

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Franco Battiato nasce nel 1945 in un piccolo paesino in provincia di Catania chiamato Ionia. Dopo la morte del padre e la maturità, si trasferisce a Roma e poi a Milano, suonando la chitarra nei cabaret; qui conobbe Enzo Jannacci, Renato Pozzetto, Bruno Lauzi e soprattutto Giorgio Gaber. Comincia a pubblicare i primi singoli dopo aver interrotto l’università. All’inizio suona in un duo con Gregorio Alicata musica di protesta, ma uno scontro li farà separare. Gaber sarà il tutor di Battiato, procurandogli un contratto con la Jolly Record e facendolo inserire di diritto nel filone “di protesta” in voga tra i cantautori degli anni ’60. Nel 1967 farà la prima apparizione in tv nel programma “Diamoci del tu”, condotto da Gaber e Caterina Caselli. Qui conoscerà l’allora sconosciuto Francesco Guccini e cambierà il nome di Franco. Successivamente cambia etichetta, si allontana dalla musica di protesta e scrive pezzi più romantici per avvicinarsi a un pubblico più ampio. Presenterà più volte le sue canzoni a Sanremo. Gli anni ’70 sono la fase della sperimentazione, Franco Battiato si dedicherà a strumenti elettrici e sintetizzatori. Il disco derivato, chiamato Fetus (mezzo censurato) avrà grandissimo successo. Franco Battiato si ispirerà ai romanzi distopici e fantascientifici, ai viaggi psichedelici e comincerà ad aprirsi al mondo internazionale, con i concerti di Brian Eno, Magma, Tangerine Dream e John Cale. Diventerà ancora più intimista e avanguardista, passando al minimalismo, alla musica di ispirazione araba, ai soli strumenti a fiato. I dischi di questa fase verranno stampati anche all’estero, in inglese. Questa è anche le fasi delle collaborazioni: il suo nome comincia ad apparire negli album di altri: I Capsicum Red, i Jumbo, Juri Camisasca. Fonderà gli Osage Tribe e con loro incide una delle canzoni più celebri dell’epoca, Un falco nel cielo, sigla del quiz televisivo “Chissà chi lo sa?”. Con alcuni di questi colleghi svolgerà qualche tour nel sud Italia. Nel 1975 partecipa a un festival con altri grandi nomi dell’epoca: Guccini, Dalla, Gaber, De Gregori, Venditti. È l’epoca della controcultura più violenta, di cui lui è uno dei fautori più importanti in Italia. Verso la fine degli anni ’70 si avvicina con insuccesso iniziale all’avanguardia colta. Nello stesso periodo comincia a dedicarsi al teatro e al violino, grazie al maestro e amico Giusto Pio (con cui inciderà molta musica). Nel 1979 si aggiudica il premio Stockhausen per la musica contemporanea e assume la direzione musicale dello spettacolo Polli d’allevamento, scritto da Giorgio Gaber. Da qui in poi, Franco Battiato ritornerà alla canzone più classica e scriverà per Milva e Catherine Spaak. È anche la fase in cui Battiato si avvicina alla musica orientale e alla corrente spirituale del sufismo islamico, iscrivendosi all’istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente e iniziando a studiare l’arabo. Pubblicherà così “L’era del cinghiale bianco”, caratterizzato da sonorità arabe e poco amato da produttori e pubblico. Eppure l’LP fu adorato dalla critica musicale.

Gli anni ’80 furono il periodo del grandissimo successo di pubblico, con “Bandiera Bianca” e “Centro di gravità permanente”. Due canzoni dall’apparenza leggera, ma dal profondissimo messaggio contro il consumismo e la società occidentale. Franco Battiato pubblica poi “Cuccurucucù” e “Segnali di vita”. L’album contenente tutti questi singoli arriva primo in classifica e ci resta per più di sei mesi, diventando il primo album italiano ad aver superato il milione di copie vendute. Ottiene numerosi premi e viene collocato al secondo posto nella lista dei 100 album italiani più belli della storia dalla rivista Rolling Stone. L’album successivo, L’arca di Noè, risulta essere il secondo album più venduto in assoluto dopo Thriller di Michael Jackson. In esso è contenuta la famosissima “Voglio vederti danzare”. Nel 1984 partecipa all’Eurovision Contest con Alice ed arriveranno quinti. “Mondi lontanissimi” viene pubblicato sia in italiano, sia in spagnolo che in inglese e si rifà sia alla letteratura fantascientifica che a quella orientale e mistica. Lo stile riprende le sonorità sintetiche e robotiche degli anni ’70. Il successo arriverà anche in Spagna, ma non negli USA. In “Fisognomica” Franco Battiato fonde l’importazione colta e accademica con la spiritualità che lo contraddistingue. Questo nuovo LP attira l’attenzione di papa Giovanni Paolo II che lo invita a esibirsi in Vaticano (primo cantante di musica leggera in assoluto). In questi anni comincia un tour che lo porta in tutta Europa. Gli album successivi mostrano nuove vicinanze sia con le sonorità spirituali e orientali, sia con la sinfonia classica. L’album è difficile da ascoltare ma ottiene la Targa Tenco nel 1992 (per il brano “Povera Patria”). Con questo partecipa al Concerto di Baghdad. Il nuovo LP “Caffè de la Paix” ottiene il premio Miglior disco dell’anno e mescola sonorità di quasi tutto il mondo. Inizia qui la collaborazione di lunghissima data con Angelo Privitera, che lo seguirà fino alla morte nel 2019. Nel 1996 torna con un album più commerciale, “Mercury”, che avrà ottimo sostegno dal pubblico e diventando il nono album più venduto dell’anno. Esso contiene “La cura”, canzone celeberrima di Battiato che diventa disco di platino. In questo periodo partecipa sia al Festivalbar che al Concertone del primo maggio. Anche l’album “Gommalacca” ottiene la targa Luigi Tenco nel 1999. Mentre nel 2000 riceve il premio Librex Montale. Sempre nel 1999 pubblica “Fleurs” nel quale inserisce successi di artisti che ammira: Salvatore di Giacomo, Rolling Stones, Sergio Endrigo, Richard Anthony, Trenet e Jacques Brel. Omaggia De André (scomparso quell’anno), cantando “La canzone dell’amore perduto” e “Amore che vieni amore che vai”. L’album ha un enorme successo, portando poi alla pubblicazione di “Fleurs 3” e “Fleurs 2”. Negli anni 2000 ottiene la Medaglia ai benemeriti della cultura e dell’arte dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Nel 2009 pubblica “Inneres Auge”, album altamente politico che desta scalpore. Nel 2010 partecipa al Festival di Sanremo con “L’alieno”, che arriva quinto. Nel 2012, l’album “Apriti sesamo” diventa disco d’oro ed è un miscuglio tra intellettualismo, spiritualità mistica e disagio sociale. Nello stesso anno partecipa alla creazione di alcuni cd dedicati all’Oriente, mentre nel 2013 partecipa al concerto/tributo per Lucio Dalla. In realtà il suo ultimo evento non è così lontano: sarà un concerto al Teatro romani di Catanai, dal quale si ritirerà per motivi di salute.

Franco Battiato è stato anche un curioso pittore, amante dell’autoanalisi e del miglioramento di se stesso. Non si considerava un grande pittore, ma un estimatore del lavoro e della crescita. Ha organizzato mostre personale persino a Stoccolma, Miami e Istanbul. Le copertine di alcuni album sono suoi dipinti. Instancabile artista a tutto tondo, Battiato ha lavorato anche nel cinema come compositore di colonne sonore, regista di videoclip e docufilm (ottenendo persino il Nastro d’argento come miglior esordiente). Da segnalare soprattutto le colonne sonore per i film “Chiamami col tuo nome” di Guadagnino nel 2017 e “Benedetta follia” di Verdone nel 2018. Nella meravigliosa complessa vita di Franco Battiato c’è stata anche una breve parentesi politica, come Assessore al Turismo, Sport e Spettacolo per la Sicilia nel 2012. L’esperienza comunque dura pochissimi mesi poiché, in un dibattito al Parlamento europeo, utilizza parole molto dure (definite all’epoca misogine) contro il Parlamento. È stato inoltre citato molto spesso nel mondo del fumetto e ha pubblicato due libri (“Il silenzio e l’ascolto nel 2014 e “Attraversando il bardo” nel 2014). Franco Battiato muore poi nell’ottobre del 2019 per mieloma multiplo.

Ecco quindi le frasi più belle, le citazioni dalle sue canzoni più famose e le poesie di Franco Battiato, un cantautore e artista a tutto tondo che ha davvero rivoluzionato il panorama musicale italiano.