Bufera sul giocatore Hans Niemann, già accusato dal campione del mondo Magnus Carlsen. Un’indagine di Chess.com rivelerebbe che ha imbrogliato in 100 partite.
Non si placano le accuse nei confronti di Hans Niemann, giocatore di scacchi nella bufera per presunti brogli durante le partite. Dopo l’attacco del campione del mondo Magnus Carlsen, che ha perso alla Sinquefield Cup proprio contro il 19enne statunitense, una nuova indagine getta molte ombre sulla sua carriera. Secondo gli esperti di Chess.com, uno dei principali network di scacchisti, Niemann avrebbe imbrogliato in circa 100 match ufficiali online. L’americano aveva nei giorni scorsi ammesso di aver barato quando era più giovane, negando però di averlo fatto nelle recenti competizioni professionistiche.
Today we released our official report on Hans Niemann, Magnus Carlsen, and cheating in chess. Read it here: https://t.co/HeDTReeAPe
— Chess.com (@chesscom) October 4, 2022
Lo scandalo nei confronti di Hans Niemann è scoppiato a inizio mese, quando ha incredibilmente sconfitto il campione del mondo Carlsen. Il norvegese, dai più ritenuto il più grande giocatore di scacchi di tutti i tempi, ha accusato il suo avversario di aver barato durante l’incontro. A sostegno della sua tesi, Carlsen ha detto Niemann «non era teso e persino concentrato» mentre studiava le sue mosse. Ha poi dichiarato di nutrire sospetti sull’incredibile ascesa dello statunitense nel ranking mondiale. In meno di due anni, infatti, l’americano da 800esimo è ampiamente entrato in Top 50. Le statistiche parlano della «più veloce ascesa nella storia moderna».
Oggi un nuovo report di Chess.com, fra le piattaforme di scacchi online più celebri al mondo, getta nuove ombre su Niemann. «Nel complesso, abbiamo scoperto potenziali brogli in 100 partite online», si legge nelle 72 pagine dell’indagine. «Fra queste, anche eventi con premi in denaro». Pertanto, il sito ha bandito il giocatore, affermando come probabilmente gli inganni abbiano danneggiato anche celebrità dello sport. L’accusa ha infatti notato eccessiva somiglianza fra le mosse di Niemann e quelle dell’algoritmo di intelligenza artificiale più forte anche dei migliori giocatori. «Mi ha battuto usando i pezzi neri molto meglio di qualsiasi altro avversario», ha infatti detto Carlsen parlando del match. Tuttavia, Chess.com ha specificato come non vi siano prove dirette che Niemann avesse barato contro il campione del mondo o in passato.
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Sebbene abbia fatto molto clamore, la storia di Niemann non rappresenta un unicum nella storia degli scacchi. Nella storia, infatti, diversi giocatori professionisti di alto livello hanno dovuto affrontare l’accusa di imbrogli. La più celebre di tutti è passata alla storia come “Toiletgate” e risale al campionato del mondo 2006. Il giocatore Veselin Topalov infatti accusò l’allora campione Vladimir Kramnik di barare durante «strani, se non sospetti viaggi in bagno». Un’analisi di Kenneth Regan, fra i massimi esperti di brogli negli scacchi, non trovò tuttavia alcuna prova concreta.
Per un altro caso mediatico bisogna invece tornare indietro al 1978, sempre in occasione dei Mondiali. L’entrourage di Viktor Korchoi accusò infatti la squadra avversaria di barare inviando al giocatore uno yogurt ai mirtilli. Lo sfidante era convinto costituisse un segnale per effettuare una particolare mossa. Tante le ostilità nel match, con i giocatori che adottarono occhiali a specchio e persino un ipnotizzatore durante la sfida.
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