Caro Diario, questa storia nasce così in una chat del 4 Luglio 2022: Io: Ho un’idea da proporti, la mascotte del lavoro ben fatto. Sabrina: Wow, questa è bella! Io: Tra non molto esce il libro in ristampa, con dei cambiamenti piccoli ma importanti. Cose di settimane. Ma tu naturalmente non hai limiti di tempo. Forse facciamo anche il marchio registrato. Tornando a noi, l’idea è una mascotte che abbracci l’intero progetto (il libro, le scuole, la collana, ecc.), ovviamente in piena libertà da parte tua. Quando sei pronta, ne parliamo tu, Luca e io, dopo di che sai tu che fare, con i tempi che ti servono, senza problemi, con te si spacca a prescindere!
Oggi Sabrina mi ha scritto via mail, ho letto, mi sono commosso e le ho chiesto se poteva pubblicarlo. Non solo mi ha detto di sì, ha aggiunto anche che continuerà a scrivere e a raccontare fino a quando la sua opera non sarà compiuta. Mentre tu leggi, io continuo a squagliarmi per la contentezza.
IL RACCONTO DI SABRINA LETTIERI
Lo aveva capito sin dalla lettura della dedica del libro che quello che aveva davanti a sé era qualcosa di veramente speciale. E trovava conferma della sua percezione parola dopo parola, pagina dopo pagina.
Era nata proprio tra le pagine di quel libro. I suoi contorni si erano delineati con una matita dal tratto leggero. Aveva fatto capolino così, silenziosamente. Per lasciare intravedere ancora le parole sullo sfondo. E per farsi attraversare da esse.
Era una bambina. Aveva i capelli color nocciola che le arrivavano alle spalle. Delle onde leggere facevano da cornice al suo viso, sul quale spiccavano dei grossi occhiali tondi, dalla montatura di colore rosso scuro. Quegli occhiali servivano per mettere a fuoco un mondo che le appariva confuso, dai contorni un po’ imprecisi. Sensazione contraria di quel che si poteva avere guardando i suoi occhi, che erano così trasparenti, e perfettamente delineati da una fila di lunghe ciglia di colore nero.
Ma da dove veniva? Come si era ritrovata tra quelle pagine. E perchè proprio in quella pagina? Era nata dalla sua sfacciata curiosità. Dalla sua semplice curiosità. Quella che è tipica dei bambini. Soprattutto dei bambini intorno ai sei anni, che iniziano la scuola elementare ed hanno voglia di imparare cose nuove, hanno sete di conoscenza. Era nata dalla curiosità di conoscere Vincenzo, Antonio, Gaetano e Nunzia, e di conoscere i loro genitori. Dalla curiosità di sapere se nella loro casa ci fosse la carta da parati, o se le pareti fossero semplicemente di colore bianco. Perchè tanto a fare la differenza in casa non era tanto quello che c’era intorno, ma l’atmosfera che si respirava nel momento in cui la sera, a tavola, si faceva il resoconto delle giornate di ciascuno, che seguivano percorsi totalmente differenti, ma che trovavano un punto di congiunzione in quell’istante. Probabilmente il più bello di qualsiasi ora. Anche se questo lo capisci poi solo a distanza di tempo.
Intanto, comunque, lei girava in quella casa, chiedendosi se oltre ad un cassetto immateriale di ricordi ce ne fosse anche uno materiale che custodiva qualche album di famiglia, qualche lettera, o qualche pezzetto di carta qualsiasi sul quale era stato annotato qualcosa di importante. Aveva desiderio di sedersi e di sfogliare quell’album. Voleva saperne di più. Voleva capirci di più. Voleva fare parte di quella famiglia.
Lei una famiglia ce l’aveva, ma sognava di viaggiare. E di andare oltre. No no, non voleva fare chissà quale giro del mondo. Voleva avere dei punti di riferimento. Dei punti di ancoraggio. Dei porti. Sicuri. E cosa c’è di più sicuro di una casa, di una famiglia e dei valori che essa può trasmettere? Nei suoi viaggi si lasciava guidare dal suo sentire, dalle improvvise ispirazioni che potevano nascere da un disegno, da una veduta, da un pezzetto di stoffa, dalle parole messe una dopo l’altra di un libro.
Sua madre le aveva riadattato, con delle modifiche sartoriali ad hoc, una salopette che prima di allora le stava piuttosto grande. “Guarda quante tasche che ha. Ne ho cucita per te anche una all’altezza del cuore, nascosta”. “Sì mamma, così posso metterci le mie cose”.
Sua madre sorrise chiedendosi chissà a quali cose si potesse riferire una bambina di sei anni. Conosceva la sua infinita fantasia, e vi si riconosceva anche. Ed a volte aveva quasi un po’ il timore che si potesse perdere in quel mondo. “Guarda”, disse la madre “ha anche delle tasche qui, sulle gambe”. “Sì va bene mamma, non farla tanto lunga. Non devi convicermi. Questa salopette mi piace veramente. Non come quel maglione arancione …”. “Quel maglione color arancio è bellissimo, e poi è così caldo!”. “Ma mi prendono in giro a scuola. Dicono sembri una carota. Non mi piace, e poi non è giusto che solo perchè a mia sorella non sta più, devo metterlo io!”. “Ah forza su, quante storie!”. Intanto era rientrato suo padre da lavoro. Indossava un paio di jeans, ed una vecchia camicia dello stesso tessuto, che aveva le tasche sul petto. Un tempo doveva essere di un colore blu molto intenso. In quel momento era di un azzurro a malapena accennato. Quella camicia sembrava stanca. Stanca come il suo viso, che desiderava soltanto cancellare via le fatiche del giorno.
La bambina guardò di nuovo la sua salopette. E realizzando che fosse di jeans, proprio come la tenuta da lavoro di suo padre di quel giorno, si sentì ancora più orgogliosa di indossarla. Perchè lei sì, era fatta così. Aveva l’abitudine di soffermarsi su ogni singolo elemento. Per costruirci sopra storie, giochi, ed anche bambole.
Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato
- di Luca De Biase
Sergio che connette persone e spedisce pacchi https://vincenzomoretti.nova100.ilsole24ore.com/2022/10/07/55414/
Buongiorno. Dalla testa, dalle mani e dal cuore di Sabrina Lettieri sta nascendo la mascotte del lavoro ben fatto. Per ispirarsi Sabrina sta leggendo il libro e la sua storia la potete leggere qui: https://vincenzomoretti.nova100.ilsole24ore.com/2022/10/04/la-mascotte-del-lavoro-ben-fatto/ #lavorobenfatto, se non ora quando
La Piccola Biblioteca Scritte, il racconto dei 10 libri che più mi hanno cambiato la vita. 10 libri, 10 storie d'autore, 10 paia di sneakers da disegnare, direi una bella sfida. https://vincenzomoretti.nova100.ilsole24ore.com/2022/10/03/piccola-biblioteca-scritte/ #Scritte #storiechecamminano @lucadebiase @annamasera @carniani63 @JepisIT
Il Sole 24 ORE incoraggia i lettori al dibattito ed al libero scambio di opinioni sugli argomenti oggetto di discussione nei nostri articoli. I commenti non devono necessariamente rispettare la visione editoriale de Il Sole 24 ORE ma la redazione si riserva il diritto di non pubblicare interventi che per stile, linguaggio e toni possano essere considerati non idonei allo spirito della discussione, contrari al buon gusto ed in grado di offendere la sensibilità degli altri utenti. Non verranno peraltro pubblicati contributi in qualsiasi modo diffamatori, razzisti, ingiuriosi, osceni, lesivi della privacy di terzi e delle norme del diritto d'autore, messaggi commerciali o promozionali, propaganda politica.
Finalità del trattamento dei dati personali
I dati conferiti per postare un commento sono limitati al nome e all'indirizzo e-mail. I dati sono obbligatori al fine di autorizzare la pubblicazione del commento e non saranno pubblicati insieme al commento salvo esplicita indicazione da parte dell'utente. Il Sole 24 ORE si riserva di rilevare e conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP del computer da cui vengono pubblicati i commenti al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. Ogni ulteriore diffusione dei dati anagrafici dell’utente e di quelli rilevabili dai commenti postati deve intendersi direttamente attribuita alla iniziativa dell'utente medesimo, nessuna altra ipotesi di trasmissione o diffusione degli stessi è, dunque, prevista.
Tutti i diritti di utilizzazione economica previsti dalla legge n. 633/1941 sui testi da Lei concepiti ed elaborati ed a noi inviati per la pubblicazione, vengono da Lei ceduti in via esclusiva e definitiva alla nostra società, che avrà pertanto ogni più ampio diritto di utilizzare detti testi, ivi compreso - a titolo esemplificativo - il diritto di riprodurre, pubblicare, diffondere a mezzo stampa e/o con ogni altro tipo di supporto o mezzo e comunque in ogni forma o modo, anche se attualmente non esistenti, sui propri mezzi, nonché di cedere a terzi tali diritti, senza corrispettivo in Suo favore.